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Grotta Impossibile

Data: 22/03/2015

No, non si può descrivere cosa si prova ad andare sottoterra. Bisogna provare. Non possiamo raccontare ai nostri ragazzi dell'Alpinismo Giovanile che esiste un'altra montagna, la "montagna all'incontrario", che si sviluppa, immensa e inaspettata, sotto i nostri piedi. Dobbiamo farglielo sperimentare.

C'è davvero la "montagna all'incontrario", con le sue pareti, i suoi pendii ed i suoi sentieri, ma dove si scende prima e si sale poi, dove è andando in giù che sembra non finisca mai, mentre sopra hai sempre un soffitto, vicino o lontano. Un ambiente abitato da animaletti a volte trasparenti e spesso ciechi, decorato da concrezioni dalle più svariate forme e colori, imperlato di goccioline che davanti alle pile frontali scintillano come diamanti! Un posto dove il vuoto può essere tanto grande da sembrare immenso, dove devi provare a muoverti nel buio perenne, dove non c'è passo che trovi qualcosa di solido e non scivoloso. In quella montagna lì ci si va in modo diverso, e imbrago, corda, casco e luce sono davvero indispensabili.

Bisogna vivere l'esperienza di passare cunicoli stretti come un budello, dove per andare avanti devi strisciare come fanno i lombrichi, per poi trovarsi di colpo, inaspettatamente, in sale grandi come cattedrali... non la puoi raccontare. Ogni passo, ogni sosta nasconde una meraviglia, sempre nuova e sorprendente, a volte piccolissima, a volte maestosa. Muoversi insieme, come un lungo trenino di lucine che illuminano, a piccoli puntini, il percorso, creando anche noi il nostro personale spettacolo di luce.

Infine, il gusto primordiale di poter tornare a contatto con il fango, la terra, l'acqua... per poi riabbracciare i raggi solari e l'aria aperta!

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