Gallery: Alpinismo in ghiacciaio: Attraversata Palon de la Mare-Cevedale

Alpinismo in ghiacciaio: Attraversata Palon de la Mare-Cevedale


Data: 09/09/2012


Traversata Monte Cevedale - Monte Ròsole - Palon de la Mare

 
Il percorso della traversata da SW
Regione: Lombardia
Alpi: Italiane - Alpi Occidentali - Retiche - Gruppo Ortles Cevedale
Punto di partenza: Albergo Ghiacciaio dei Forni o Rif. dei Forni (q. 2178 m)
Direzione di salita: N - S
Quota massima: 3769 m
Dislivello di salita: 1900 m
Dislivello totale: 3800 m
Tempo di salita: 7,30 h
Tempo totale: 11,00 h
Difficoltà: EE - AG - I+ - PD (scala difficoltà)
Punti di appoggio: Rif. Casati (q. 3254 m)
Tipo di salita: Ghiacciaio e roccette, passaggi su roccia
Periodo consigliato: giugno - settembre
Cartografia: TABACCO N. 08 - Ortles-Cevedale 1:25000
Attrezzatura:        
Valutazione: 
Introduzione:
Fra le diverse combinazioni di traversate che si possono effettuare nel Bacino dei Forni, quella dal Cevedale al Palon de la Mare è sicuramente una fra le più belle e remunerative. Sono le due cime più elevate del settore centro-meridionale del gruppo ed il panorama circolare è eccezionale ed estesissimo da entrambe le vette. Molto simile è anche il loro percorso di salita e discesa, completamente glaciale e abbastanza facile, sebbene il Ghiacciaio del Palon de la Mare, nel tratto del vasto plateau sotto la vetta, sia molto crepacciato. A metà strada si scavalca il modesto ma affilato Monte Ròsole, che è il tratto più impegnativo del percorso, ma pur sempre facile.
Se discretamente allenamenti l’intera traversata può essere affrontata in giornata, in poco più di dieci ore di cammino. Lungo il percorso sono comunque presenti diversi punti di appoggio, il Rifugio dei Forni punto di partenza e di arrivo, il Rifugio Pizzini, il Rifugio Casati, oppure il Rifugio Branca se si vuole effettuare la traversata al contrario. Volendo poi abbreviare il tragitto c’è anche la possibilità, a pagamento, di farsi trasportare con un fuoristrada fino al Rifugio Pizzini.
Per chi è appassionato dei fatti d’armi che hanno avuto come teatro queste vedrette e le creste che le coronano, è anche un bellissimo percorso nella storia e nella memoria di quegli avvenimenti. In particolare sull’intero tratto di cresta a NW del Ghiacciaio del Palon de la Mare, sono ancora presenti diversi manufatti, trincee all’aperto e scavate nella roccia, camminamenti, fortini e resti di baracche.
Accesso:
Da S. Caterina Valfurva si segue la stradina tortuosa ma asfaltata che dopo circa 6 km conduce all’ampio parcheggio sottostante l’Albergo Ghiacciaio dei Forni (o Rifugio dei Forni).
Descrizione:
Dal Rifugio dei Forni (q. 2178 m) si segue la stradina sterrata e segnalata che supera con un paio di ripidi tornanti il dosso sopra il rifugio e prosegue poi a lungo sulla destra idrografica della Valle di Cedèc. Il percorso è un poco monotono ma allietato verso la fine dalla vista sul Gran Zebrù e la costiera che volge verso E, dopo circa h 1,30 di cammino si arriva al Rifugio Pizzini Fràttola (q. 2700 m). Dietro il rifugio si prosegue sulla stradina che verso NE in breve conduce nei pressi del dosso (q. 2832 m) dove parte la teleferica per il Rifugio Casati.
Senza raggiungere la sommità del dosso, verso destra si segue il sentiero segnalato che risale il ripido pendio sottostante il Passo del Cevedale (q. 3260 m). Dal valico, verso sinistra, in breve si raggiunge il Rifugio Casati (q. 3254 m). Da qui si traversa il ghiacciaio verso SE, di solito è presente una buona traccia e prestando attenzione ai crepacci si punta inizialmente la Zufàll-Spitze, la cima NE del Cevedale, per poi volgere gradatamente a destra. Giunti sotto la cresta, a metà strada fra la cima citata e la vetta, si traversa a destra (SW). Da ultimo un ripido ma breve pendio, spesso ghiacciato, conduce sulla cresta. Seguendone l’ampio dorso si raggiunge la vetta del Monte Cevedale (q. 3769 m).
Sul versante opposto si scende la larga e nevosa cresta S, a sinistra del filo, fino a raggiungere il Passo Ròsole (q. 3502 m). Pochi metri di salita conducono sulla cima settentrionale del Monte Ròsole (q. 3536 m) che è anche la vetta. Seguendo prevalentemente l’aereo filo di cresta, con brevi aggiramenti, si arriva alla cima meridionale (q. 3529 m). La successiva discesa lungo la cresta S conduce al Bivacco Colombo (q. 3485 m) e poi al sottostante Col de la Mare (q. 3442 m).
Rimane da affrontare l’ultima salita, dapprima sul largo dorso nevoso al cui culmine è posta la spalla (q. 3601 m), poi lungo il pendio, spesso crepacciato, che conduce sulla cresta nevosa in vetta al Palon de la Mare (q. 3703 m).
Discesa:
L’ultimo tratto di cresta SW conduce facilmente sul plateau glaciale sotto la vetta. Puntando verso NW e prestando attenzione ai numerosi crepacci si giunge in prossimità della cresta rocciosa che corona a NW il Ghiacciaio del Palon de la Mare (quest’ultimo non è nominato sulla cartina, ma è il vasto apparato che ricopre in versante W della montagna). Seguendo il ghiacciaio lungo il margine destro idrografico, oppure direttamente sul filo di cresta volendo visitare le postazioni militari, si scende a lungo verso SW. Un sentierino permette di superare il pendio roccioso sottostante e il successivo avvallamento detritico, fino a raggiungere la grande morena del Ghiacciaio dei Forni. Seguendo il sentiero che corre sul filo della morena stessa si arriva al Rifugio Branca (q. 2487 m), dove una comoda stradina conduce al parcheggio presso il Rifugio dei Forni.

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