Gallery: SENTIERO KUGY 9-05-2021

SENTIERO KUGY 9-05-2021


Data: 20/05/2021

Non si può dire di aver percorso il Carso Triestino e il sentiero Julius Kugy senza aver sentito i profumi del mare e dei fiori che ci sono in questa stagione, non aver goduto dei panorami aerei che questo sentiero offre e che cambiano ad ogni svolta, non si può fare a meno di ammirare le rocce del Carso che sono disegnate dagli eventi del tempo.

Poi non si può non ricordare la storia che queste pietre raccontano: la storia di “Uomini contro”, che centosei anni fa hanno lasciato in questi luoghi la loro giovinezza.

Queste pietre che nelle calde giornate estive diventano come degli specchi che abbagliano la vista e che nelle fredde giornate invernali sferzate dalla bora diventano insidiose.

Tutto questo è il Carso Triestino, un insieme di boschi e pietraie a picco sul Mare Adriatico e di paesi che spuntano qua e là,, dove lingue e culture diverse si incontrano; le tre culture, quella asburgica o mitteleuropea, quella italiana e quella slava, qui si fondono l'una con l'altra e diventano un tutt’uno.

È il 9 di maggio e dopo il lungo isolamento dovuto al covid 19 si riprende a camminare.

Siamo in 17 escursionisti e in una bella e soleggiata giornata ci si ritrova ad Aurisina stazione per intraprendere una bella avventura nel Carso Triestino e percorrere il sentiero Kugy fino all''Obelisco di Opicina e attraverso la Scala Santa scendere a Trieste e la stazione e rientrare con il treno ad Aurisina stazione.

L'azzurro del mare si fonde con l'azzurro del cielo e le bianche rocce calcaree del Carso fanno da contrasto assieme al verde della vegetazione e ai colori dei fiori.

Tutto questo lo si nota dopo l'inizio dell'escursione e aver raggiunto la Vedetta Tiziana Weiss, da dove i panorami spaziano dal Castello di Duino, con dietro i cantieri navali di Monfalcone, là dove l'Isonzo entra nel mare, le montagne delle Alpi Giulio Carniche ancora innevate e giù con il verde macchiato dal bianco delle rocce fino a Trieste e in trasparenza la costa dell'Istria.

La nostra escursione prosegue in tranquillità, in mezzo al bosco e con vari saliscendi fino ad arrivare alla Torre Liburnia. Il tutto accompagnato dai bei panorami sul mare che variano ad ogni svolta di sentiero,  dai colori della fioritura e dal profumo del frassino in fiore.

Poco dopo si raggiunge il paese di Santa Croce e attraversato ci si inoltra nel Bosco di San Primo per raggiungere la Vedetta Slataper da dove si intravede il promontorio dove sorge il Castello di Miramare e più giù in alto si vede il Santuario di Monte Grisa, chiamato dai triestini il formaggino per la sua forma.

Poco dopo si giunge nell'abitato di Prosecco per scendere a Contovello e nei pressi di uno stagno gracchiante di rane si fa la pausa pranzo, poi arrivano due amici di due nostri gitanti e si fanno le presentazioni e dopo aver salutato le nuove conoscenze, si continua la nostra camminata fino a raggiungere la Vedetta Italia , che offre un altro scorcio sul porticciolo sottostante, di Barcola e il faro il tutto con le scie di alcune barche, sia a vela che a motore.

Infine si sale al Santuario di Monte Grisa e raggiuntolo si fa una pausa ristoratrice.

Dopo si scende per la via Crucis e si imbocca un sentiero che sale leggermente, contornato da alcune trincee e infine si sbuca nei pressi dell'' Obelisco di Opicina.

Ricompattato il gruppo si intraprende la ripida discesa per la Scala Santa, una caratteristica e ripida strada lastricata che scende a Trieste e che offre la vista del porto e che ricorda un po' le strade di Lisbona. Ad ogni curva i panorami cambiano e alla fine raggiunta la città e costeggiando l' ex distilleria Stock si giunge alla stazione dei treni e, preso il treno, si ritorna ad Aurisina Stazione.

Dopo i saluti in allegria si riprende la via di casa, serbando nel cuore una bella e suggestiva escursione.

Alla prossima: GianCarlo ed Augusto ringraziano gli amici di avventura.

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