Piove a tratti, ma siamo equipaggiati, pronti a tutto:ombrelli, mantelle, stivali, scarponi ci aiutano a superare le difficoltà e attraversare le zone, anche estese, di fango – e che fango !- e acquitrino, vista l’impossibilità di evitarle, diventa alla fine un divertimento, mentre l’Isola della Cona ci rivela tutti i suoi segreti. Gli osservatori in legno distribuiti lungo il percorso ci consentono di ammirare la laguna con tutti i suoi animali: cigni, aironi, anatre…ce n’è per tutti i gusti…ogni tanto qualcuno si alza in volo e sfreccia nel cielo…i binocoli sono in azione, le macchine fotografiche si sprecano,, il picchio lavora incessantemente, i bellissimi cavalli della Camargue ci guardano incuriositi…alziamo lo sguardo su di un albero pieno di uccelli: sono rondini, sono tornate !, e poi, giusto perché non dobbiamo dimenticare la montagna, un branco di caprioli si allontana di corsa…bellissima isola della Cona!
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