Gallery: Anello della Val Vescovà 2016
Anello della Val Vescovà 2016
Data: 24/07/2016
In una bella giornata di fine luglio la pastora Ines accompagnata dal fido cane da pastore GianCarlo guida il suo gregge di gitanti in una stretta valle alpina: la Val Vescovà .
In ordine si inizia l’avventura, per una scaletta in cemento presso la località La Stanga, e per un sentiero in mezzo al bosco rotto qua è la da qualche colatoio si arriva ad un bivio dove questo diventa strada, la strada forestale che porta al Rifugio Bianchet.
Si sale ci si allunga ci si ricompatta, si fanno foto si ammira la flora e le montagne circostanti.
Salendo incontriamo degli escursionisti tedeschi che scendono, la Ines li aveva conosciuti nel sua avventura di alta via la settimana prima al Rif. Pramperet.
Si lascia più avanti la strada per prendere un sentiero che con tratti ripidi, tratti a zig zag, sale costante fino a quando alla fine del bosco si apre e lo sguardo cade sulle montagne vicine, rocce ricoperte da erba, dove il bianco calcare fa da contrasto con il verde erba.
Il sole picchia e per nostra fortuna ci sono delle vene d’acqua che riempiono le nostre borracce, si sale e lontano si scorge la malga, il sentiero sale ripido ed in mezzo all’erba dove vi è una bella fioritura di fiori alpini e qua e là qualche stella alpina.
Nei pressi della malga un bel cuscino di stelle alpine ci fa fare una breve sosta.
Siamo in malga è qui ci ritempra un po’, le farfalle volano intorno ed una si posa su una mano, e ci scappa una foto. La tecnologia moderna è arrivata fin quassù, infatti stiamo percorrendo un sentiero parlante, scaricando un app è possibile avere notizie su tutto quello che il sito ha intorno.
Si riparte e lo Schiara ci appare davanti con la Gusela, pinnacolo fra il grigio dei canaloni ed il bianco di qualche chiazza di neve, il tutto appare in bel prato verde dove i raponzoli la fanno da padrone.
Si incomincia a salire e scendere per sentieri erbosi, sassosi, dove in una curva appare un edicola di Sant’Antonio all’ombra di un bel larice, il paesaggio muta pian pianino, dopo ore di cammino siamo al Bianchet dove si fa sosta e si fa quattro ciacole con i gestori.
Ogni tanto il silenzio è rotto dal suono di un corno tipo svizzero dove il gestore soffia.
Alla fine si riparte per la strada che porta a valle, strada lunga o forse sembra a noi un po’ stanchi, si incontra un Land Rover della forestale che sale al rifugio, fuoristrada che ci tornerà utile per qualcuno in crisi.
Un gruppo scende veloce, ma il resto procede un po’ lento e giunti al bivio si fa un ponte radio fra quelli a valle e noi , due dei nostri continuano per il sentiero per recuperare i mezzi disponibili a venirci a riprendere alla fine della strada forestale, io, Ines e altri tre continuiamo per strada, dove verso la fine il Land Rover sarà provvidenziale per i due più provati.
Alla fine dopo il recupero ci si ritrova tutti a valle e cambiati di abiti ci si ferma in una piazzola per fare una piccola festa a base di prosecco e crostata e poi via verso casa stanchi ma felici della bella avventura in luoghi belli e selvaggi in una giornata bella e soleggiata.
Arrivederci alla prossima.
A nome del gruppo escursionismo ringrazio tutti i partecipanti alla escursione, non metto nomi per paura di dimenticarne qualcuno e ringrazio soprattutto la pastora Ines .
Il fido cane da pastore GianCarlo
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I Monti del Sole
Una farfalla (Rathora Lathonia)
Il sentiero sale
La strada verso il Bianchet
Gente che sale
e gente che scende
Un bel tronco lavorato dal tempo
Il paesaggio si apre
Spunta Malga Vescovà
Edelweiss
L´app dei sentieri parlanti
Si pranza in malga
La Gusela del Vescovà
Foto di gruppo
La malga si allontana
Il gruppo con lo Schiara
Malga Lavaretta
Il Rif. Pian de Fontana
Lo Schiara
Si incomincia a scendere
Un saluto da tutti
Rif. Bianchet
Una Forra
Il Fifugio Bianchet