Gallery: Monte Carega 'Piccole Dolomiti' 2014

Monte Carega 'Piccole Dolomiti' 2014


Data: 28/06/2014

28-29/06/2014 
 
È un sabato di fine giugno, ci si sveglia di buon mattino per incontrare gli amici: destinazione Campogrosso ( Piccole Dolomiti).
 Sono le 7.00 del mattino, e dopo una serata passata in festa insieme agli amici del Coro CAI, si parte.
 Siamo solo otto escursionisti, ma siamo persone a cui non manca la volontà di conoscere posti diversi da quelli più vicini a noi. Il tempo atmosferico non promette sole, ma... non abbiamo paura: infatti, dopo Bassano e vicino a Recoaro si incomincia ad entrare nell' occhio di un ciclone, acqua a secie roverse, ma non ci si dispera; lo spirito d'avventura prevale, e si continua. Si giunge in quel di Campogrosso dopo circa tre ore di auto e qui un'altra sorpresa, l' itinerario previsto non si può percorrere è troppo pericoloso, bisogna avere delle attrezzature che non abbiamo ( piccozza, ramponi e forse corda ), per presenza di qualche canale innevato. 
Si consulta la carta topografica e si decide di partire dal Rif. Cesare Battisti, circa mezz'ora dopo siamo già pronti per l'avventura. 
Si percorre un sentiero che man mano si fa più ripido, prima della Porta di Campobrun dove inizia  la dicsesa al Rif. Scalorbi, incontriamo quello che per noi "ma non siamo sicuri" sono i sassi dell'OMO E LA DONA. Il paesaggio è bello, le nuvole basse e qualche nevaio ci calano in qualcosa di magico, intorno a noi resti di trincee di ricoveri
scavati nella roccia. Per comoda mulattiera e in mezzo alla nebbia fitta in poco meno di due ore dal Rif. Scalorbi, si raggiunge il Rif. Fraccaroli. 

Preso alloggio in camerata e rinfrancati da un the corretto rum, si inizia la vita di rifugio: siamo in un nido di aquile, le nuvole trasportate dal vento precludono la vista dei
fondovalle. Giunge infine l'ora di cena, e come di consueto, si fraternizza con gli ospiti e i gestori. Dopo qualche bicchiere di vino e un' ottima cena iniziano i canti. Ci sono dei ragazzi del CAI di Forlì, quindi il sangue di Romagna si fa sentire. Sono le 23.00 si va in branda, dopo una partita a briscola, alcune di dama e tria. Domani ci attende una buona scarpinata fino a valle.

È il 29 mattina la sala del rifugio si anima, alla spicciolata, gli ospiti prendono posto ai tavoli per la colazione. Si parte: prima si sale, scarichi, fino alla cima del Carega, e poi zaini in spalla inizia la seconda giornata di avventura. Il cielo si apre e offre dei paesaggi da fiaba.
 Per un breve tratto ci si accompagna con gli amici della sera prima, ma poi noi seguiamo il sentiero di cresta, che ci porta verso l' Obante e il Fumante. Da dietro le rocce spuntano due camosci, che con ripidi salti scompaiono dietro una sella. È che qui inizia la vera e propria avventura, giunti in cresta il sentiero si fa difficile, è una cengia di dimensioni larghe, ma sempre insidiosa: ovunque, ogni cinquanta, cento metri, caverne ricovero risalenti alla Grande Guerra. Il tempo per nostra fortuna è soleggiato, ma....dietro la forcella del Fumante c'è una nuvolona nera "dobbiamo scendere". Un canalino insidioso crea, mi riferiscono, qualche crisi di pianto ad un' escursionista, io sono già in basso, cammino veloce attratto dalla curiosità e dalla voglia di conoscere cose nuove. In fondo si aspettano gli ultimi e anche chi è andato un po' in crisi si è ripreso. Si giunge al Rif. Scalorbi e poi lungo il sentiero dell' Omo e della Dona si ritorna al luogo da cui è partita l'avventura.

Rinfresco a base di salame, formaggio e dolci, il tutto accompagnanto da Prosecco e Valpolicella.

Sono le 15.30 del pomeriggio, si ritorna casa, in prima serata siamo giunti a baita ( ricordi di letture: giungern a baita sergent magiù? ). Chi indovina il libro da cui è tratta la frase è offerto in premio un'ombra o altro.

Ringrazio Lindo, Andrea, Cinzia, Lauretta, Nadia, Giuseppe e Simone per la compagnia.
GianCarlo. 
Alla prossima avventura.


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E´ fatta, siamo arrivati
E´ fatta, siamo arrivati

Siamo quasi arrivati
Siamo quasi arrivati

Il rifugio nella nebbia
Il rifugio nella nebbia

Panoramica
Panoramica

discesa dall´Obante
discesa dall´Obante

Appena dopo il  Rif. Battisti
Appena dopo il  Rif. Battisti

L´OMO e la DONA?
L´OMO e la DONA?

Nevai e nebbia, ma sempre avanti
Nevai e nebbia, ma sempre avanti