Articoli: OPERATORI NATURALISTICI nella “Naturalità dell’Alto Adige”

OPERATORI NATURALISTICI nella “Naturalità dell’Alto Adige”


Data: 12/07/2005

Il consueto aggiornamento per Operatori Naturalistici del CSC si è svolto con successo anche quest’anno, ospitato dall’eccellente organizzazione del CAI Bronzolo rappresentato dall’ONN Mauro Gianni.
Realizzato dal 6 al 10 luglio nello splendido scenario alpino di Pietralba (BZ), il corso è stato seguito da una sessantina di partecipanti titolati provenienti da tutta Italia.
Il tema prescelto, “la naturalità dell’Alto Adige” ha consentito di approfondire diversi aspetti morfologici, geologici, vegetazionali e faunistici del paesaggio altoatesino, egregiamente descritto dagli esperti del territorio, in particolare dal Dott. Enrico Brutti, direttore del Parco Naturale dello Sciliar, e dal dott. Renato Sascor, direttore del Parco Naturale Sennes-Fanes-Braies. Le giornate di studio si sono articolate tra attività didattica in aula ed escursioni sul campo, con l’obiettivo di comprendere ed interpretare la peculiarità di un paesaggio che, per quanto antropizzato e trasformato dalla mano dell’uomo, offre un esempio unico di tutela degli spazi naturali sottoforma di biotopi, parchi naturali e aree protette. Una progettualità lungimirante e una pianificazione intelligente del territorio, pur con tutte le difficoltà che questo comporta a livello di gestione collettiva, consente di affermare che il caso altoatesino rappresenta un esempio di “buon paesaggio”, inteso nella sua definizione complessa di interazione tra fattori biotici, abiotici ed antropici. Il programma si è articolato tra approfondimenti sulle aree protette e le direttive che ne disciplinano la gestione (in particolare il progetto “Natura 2000”), ed osservazione degli aspetti geologici e naturalistici della regione grazie alle escursioni didattiche al biotopo di Castelfeder, nel Blatterbach e al Corno Bianco. Non sono mancati spunti di riflessione in merito a tematiche attuali, come la realizzazione di percorsi fruibili da persone diversamente abili, e ad atmosfere antiche, come la mostra pittorica “miti e leggende delle Dolomiti”, esposta presso la sede del corso. Il programma è stato completato e valorizzato dagli interventi qualificati di Gianni Breda e Michele Zanetti.
L’aggiornamento ha consentito di trovare anche spazi importanti di discussione e riflessione tra gli ON, che hanno espresso e condiviso le esperienze più o meno positive realizzate nelle sezioni di appartenenza. Purtroppo sono emersi ancora molti esempi di chiusura, autoreferenzialità e paura di mettersi in gioco; diffidenza delle sezioni nei confronti di una figura che, come evidenzia puntualmente il Presidente del CSC Antonio Guerreschi nello Scarpone di Luglio, dovrebbe essere valorizzata in quanto portatrice di cultura dell’ambiente montano, “la cui funzione è promuovere e diffondere le conoscenze naturalistiche e antropiche all’interno del Sodalizio”. Dunque, non un elemento di sovrapposizione o di contrasto con le altre figure titolate bensì di complemento, e un valore aggiunto rispetto alle finalità e ai compiti del CAI, per una fruizione consapevole dell’ambiente montano.

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