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Solo per Pochi


Data: 04/08/2018

Solo per pochi abbiamo intitolato questa uscita.
Ed è andata proprio così! due accompagnatori e due ragazzi ormai uomini fatti.
Ezio e Alberto , questi sono il loro nomi.
Loro hanno colto la proposta dell'alpinismo giovanile di partecipare ad una uscita impegnativa.
A dire il vero sono stati prorpio loro a proporre il "giro".
Ebbene Sabato ci siamo ritrovati per raggiungere le Dolomiti.
Giunti ai piedi del Popera e della Croda Rossa di Sesto, iniziamo il nostro viaggio dal Rif Linelli subito in compagnia 
di due ragazzi (una tedesca ed un francese), ci scambiamo qualche parola fino a giungere al Rif. Berti, dove ci dividiamo.
Qui inizia la nostra vera e propria avventura, fatta di piccoli passi sempre in salita sul ghiaione che conduce attraverso una ferrata alla forcella Piccola di Stalata.
Ora le chiacchere e le battute lasciano spazio al silenzio e all'attenzione doverosa alla difficoltà di questa ferrata che insegna a dare tempo al tempo per superare i suoi passaggi impegantivi;insegna ad essere caparbi.

Poi la discesa dove incontriamo altri due gruppi (i nostri "amici/compagni di viaggio) che ritroveremo al Rif Carducci.
I nostri ragazzi, Ezio ed Alberto sono forti dei loro 20 anni, hanno il passo deciso, sicuro e soprattutto sono sempre sorridenti, amano la montagna.
Affrontiamo quindi  la cengia maestosa che abbraccia il  Giralba. Essa  ci regala panorami indescrivibili, con passaggi aerei aiutati da una ferrata che sembra terminare mai. La fatica si fa sentire ma l'ambiente è grandioso, spettacolare.
Arriviamo nel tardo pomeriggio al Rif. Carducci dove ceniamo e pernottiamo. Prima però ammiriamo l'imponete parete di roccia che qualche ora prima ci ha ospitato. Il rifugio è un posto particolare ove le persone si consocono al tavolo (aspettando la zuppa) e raccontano le proprie emozioni. Non esistono barriere linguistiche, in qualche modo ci intendiamo, sono gli occhi e le espressioni del viso a "parlare".


Il giorno dopo salutiamo la Croda dei Toni che con la sua maestosità protegge il Carducci e giungiamo alla Forcella Giaralba.
Ecco da qui si vede il rifugio Zsigmondy Comici ma esso non è la nostra prossima meta. Ci dirigiamo invece verso un'altra cengia, lungo questa strada incastonata nella roccia ammiriamo la Cima Grande di Lavaredo e la val Fiscalina alta. Percorriamo la cengia che ha fatto la storia. Storia di uomini, di alpini, che hanno vissuto sopportato il clima severo e impietoso dell'alta quota. Storia di uomini che hanno dovuto uccidere e morire per la propria patria durante la prima guerra mondiale. Dalla Cima Undici si vedono ancora dei resti di baraccamenti e bocche di aereazione-sparo delle gallerie scavate i quelle montagne. La strada continua ed anche qui aiutati da tratti di ferrata, arriviamo al Passo della Sentinella. Da qui si vede (un tempo si sarebbe detto "si controlla") il paese di Sesto e dalla altra parte il rifugio Berti  che raggiungeremo di li a poco giù per un impegantivo ghiaione.

Tutto questo è stato il regalo che ci siamo fatti. Non importa il dislivello fatto o i chilometri percorsi. Sono numeri.
Le emozioni,le persone incontrate, le difficoltà e il meraviglioso ambiente che ci ha ospitato rimarranno per sempre nell'anima.

Solo per la cronaca il giro è stato:
Rif. Lunelli, Rif Berti, Ferrata Roghel, Cengia Gabriella, Rif Carducci, Strada degli Alpini, Passo della Sentinella

Grazie ancora ad Alberto ed Ezio
Alessandro


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