Articoli: I SEGNI DELL’UOMO IN AMBIENTE MONTANO: 6° Corso aggiornamento per Operatori Naturalistici

I SEGNI DELL’UOMO IN AMBIENTE MONTANO: 6° Corso aggiornamento per Operatori Naturalistici


Data: 15/10/2006
Ambito: Comitato Scientifico

I segni dell’uomo in ambiente montano è il tema dell’aggiornamento per gli ONN del Comitato Scientifico Centrale del CAI che si è svolto dal 6 al 10 settembre a Caramanico Terme (PE), nel cuore del Parco Nazionale della Majella.
Il corso, a carattere monotematico, si prefiggeva di prendere in considerazione ed approfondire uno degli  aspetti più interessanti e meritevoli di attenzione del nostro territorio montano, che si configura come vera e propria emergenza culturale in alcune aree, ovvero l’esistenza di testimonianze della presenza umana in quota che si stanno rapidamente degradando o sono in procinto di scomparire. Il tema, oggetto di studio da parecchi anni del gruppo “Terre alte” del CSC, riguarda principalmente la documentazione di tutti quegli oggetti, come siti archeologici, reperti di vario genere, cappelle votive, dipinti murali, edifici di diverse tipologie costruttive, ecc., che costituiscono un patrimonio inestimabile di cultura, civiltà e storia. Nello specifico, l’area oggetto di studio è stata scelta per la particolare ricchezza di “segni” che l’uomo ha lasciato nei secoli, a testimonianza della sua presenza e della lotta che ha condotto incessantemente per sopravvivere in territori aspri e impervi, ormai quasi completamente abbandonati.In particolare, l’ambiente abruzzese si presta all’osservazione e allo studio di diversi insediamenti rurali  ricavati dallo spietramento dei campi e successiva utilizzazione delle pietre per edificare costruzioni in pietra a secco, dimore stagionali, stazzi, recinti. Queste costruzioni. legate alla vita nei campi e alla pastorizia, si sposano con una sorta di religiosità profonda, intrisa di sacro e profano, che ha portato ordini religiosi ed eremiti a condividere le stesse terre dei pastori e a percorrere in pellegrinaggio le vie della transumanza. Tracce inequivocabili di questa convivenza sono gli eremi, i ripari impervi sottoroccia adibiti a luogo di culto, le cappelle votive dedicate ai vari santi che hanno dimorato in quelle terre, le incisioni su roccia. Tutti questi segni sono disseminati nell’affascinante territorio abruzzese, in cui si fondono le fragranze di timo ed elicriso e l’odore acre delle greggi, avvolgendo l’osservatore curioso in una sorta di mistico stupore per tutto ciò che lo circonda.
Questo ci ha trasmesso con grande passione e giovialità Edoardo Micati, esperto conoscitore ed esploratore instancabile dell’ambiente descritto, completato dalle esaurienti spiegazioni del Prof. Spagnuolo e dalla eccezionale capacità dialettica e preparazione culturale del Prof. Colapietra.
L’ottima organizzazione  da parte degli ON abruzzesi e del loro efficiente coordinatore, Roberto Tonelli, ha coinvolto tutti noi per l’estrema disponibilità, la cordialità, e l’impegno profuso affinché ogni cosa si svolgesse nel migliore dei modi, compresi i lauti pranzi della rinomata cucina abruzzese! Anche questo incontro, occasione annuale di scambio di esperienze e conviviale partecipazione alle giornate di studio, ha costituito un momento prezioso di condivisione e discussione costruttiva, al fine di portare avanti la preziosa missione di trasmettere presso le sezioni di appartenenza, quella cultura della frequentazione consapevole dell’ambiente montano che ci siamo impegnati a diffondere acquisendo il titolo di ON.
Un grazie particolare al nostro past-president, il carismatico Antonio Guerreschi, che lascia il suo incarico dopo anni di costante dedizione alla nostra formazione, e diamo il benvenuto al nuovo Presidente, Giorgio Vassena, augurandogli buon lavoro. Ancora grazie ad Ugo Scortegagna, onnipresente anima del gruppo.


chiedi informazioni