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Monte Palombino 2014


Data: 20/07/2014


È una gita organizzata dal Gruppo Sci per ricordare lo scoppio del primo conflitto mondiale, si svolge in luoghi che quasi cento anni fa furono teatro di guerra, ma non solo…. Al parcheggio CADORO ci troviamo in sedici, fra capi gita, aiuto capo gita e gitanti.
Caricati armi e bagagli nel pullmino si parte, sono le sei del mattino, un bel cielo sereno ed una falce di luna è ancora presente in cielo.
A Santo Stefano, luogo scelto per la colazione, incontriamo il nostro amico Lino, che pochi chilometri prima ci aveva contattato: lui infatti va a fare un sopralluogo sui sentieri della prossima gita. Quattro chiacchiere in allegria e poi si riprende la strada.
Il cielo nel frattempo si è coperto e toglie la vista delle cime circostanti. Percorrendo una strada che segue il torrente Digon, una strada stretta e tortuosa, si arriva poco prima della M.ga Melin, qui ci si ferma e si scaricano gli zaini. Ci si prepara per l'avventura: il clima è afoso e percorrere la strada che sale alla malga fa sudare parecchio, ma in poco tempo si giunge alla malga dove siamo accolti dai campanacci delle mucche al pascolo. I prati circostanti sono pieni di fiori. Si fa una breve pausa e poi per una strada militare o meglio una mulattiera definita da me “tira e tasi” poiché alterna tratti con pendenza costante a tratti ripidi e, adesso cementati, rompono il passo, infatti il gruppo si sgrana. In breve tempo si giunge al bivacco Piva, bivacco intitolato all’alpino Armando Piva, che insieme a tre carabini eri nel 1967 persero la vita durante un attentato nei pressi del bivacco.
I primi aspettano gli ultimi e poi si riprende il cammino fra prati rossi di rododendri e cime che durate il primo conflitto mondiale furono teatro di combattimenti; in lontananza si sentono i fischi di allarme delle marmotte, se ne vede qualcuna, una schiarita ci fa intravvedere un gregge di pecore, sono sconfinate in Austria.
Ovunque ci sono dei segni che ricordano la storia, muri di trincea e giunti al passo di Cima Vallona anche
paletti e reticolato. In questi luoghi nel lontano 1915 i piemontesi del Btg. Fenestrelle riuscirono a conquistare la cima del Monte Palombino che rimase in mano italiana fino all’ottobre del 1917. Dopo questa informazione storica torniamo alla gita: qui muniti di imbrago, cordini, moschettoni e caschetti si inizia a percorrere il sentiero attrezzato con una fune metallica, che si trova in Austria. È un sentiero molto bello e in poco tempo ci porta sullo spartiacque sommitale, dove si continua in mezzo ad una fioritura di papavero retico, con vari saliscendi si arriva in vetta al Palombino.
Alla spicciolata arrivano tutti in cima: un gruppo sulla cima austriaca e un gruppo su quella italiana, dove si fa la classica foto di vetta. Pausa pranzo e poi si riprende il cammino verso il luogo di partenza.
Verso il Passo Palombino ancora resti di guerra e poi giù fino al passo, fra sentieri pietrosi e sentieri erbosi, ovunque fiori. Il gruppo si riunisce e giù verso Malga Melin con le Crode del Longerin sulla nostra sinistra. Alla malga pausa e poi si raggiunge il pullmino: ci si cambia e poi si caricano gli zaini nella bagagliera e poi si parte. Ci si ferma un po’ più avanti per un breve rinfresco innaffiato da buon vino e; ciliegina sulla torta dell’anguria fresca. Soddisfatti si riprende la strada di casa e durante la classica coda Cadorina, Alessandro fa un po’ di teatrino per far passare in fretta il tempo. Verso le 20.30 siamo alla CADORO, saluti e baci e alla
prossima avventura. Si ringraziano i capi gita Andrea e Marco: i gitanti Alessandro, Roberta, Cinzia, Gigi, Regina, Nadia, Laura, Betty, Augusto, Simone, Giacomino, Lara, Stefano.
GianCarlo


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Il percorso
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Il ricordo
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La Storia
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Segni di guerra
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La Ferrata
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e la sua continuazione
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Un bel traverso
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Il Monte Longerin
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Verso la cima
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Il nostro Gruppo
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