Gallery: 1-5-MAGGIO 2019 FRA PUGLIA, BASILICATA, CAMPANIA E I SASSI DI MATERA

1-5-MAGGIO 2019 FRA PUGLIA, BASILICATA, CAMPANIA E I SASSI DI MATERA


Data: 14/05/2019

Riassumere in poche righe cinque giorni fra visite a musei escursioni, città fantasma ed i bellissimi Sassi di Matera non è semplice.

L’avventura inizia il primo maggio di buon ora. Partendo da Vittorio si sale a Follina per poi scendere a Treviso.

Albeggia. Tra Follina e Ponte della Priula due greggi impegnati nella transumanza inglobano contromano il pullman e ne rallentano la corsa.

A Treviso viene aggiunto all’elenco l’ultima gitante e si parte verso Sud.

Dopo Ferrara si fa il cambio autista e si riparte con meta Melfi in Basilicata.

È una lunga galoppata fra paesaggi che spaziano fra pianure, colline, Appennini e mare e si raggiunge Melfi: la prima tappa.

Si sale al castello Svevo dove visitiamo l’interessante museo che all’interno racchiude dai reperti sugli insediamenti delle prime popolazioni che risalgono all’età del ferro e del bronzo alla quadreria dei Doria.

Si riprende poi il viaggio alla volta di Altamura, città famosa non per la splendida cattedrale ma per il suo pane e per i forni a legna in cui viene cotto. Questa città sarà il nostro campo base per la visita ai Sassi di Matera.

Per molti chilometri dal finestrino si vedono solo campi in tutte le tonalità di verde. Non abitazioni ed esseri viventi.

Dopo aver preso alloggio e cenato il giorno successivo 2 maggio si parte per visitare la città di Matera. Da piazza Vittorio Veneto, mi par giusto, seguiamo la bandierina arancio della guida locale, che ci accompagna per circa due ore e ci svela quello che Matera è stata e quello che è oggi:il suo evolversi, e le tecniche di costruzione, il recupero dell’acqua, la durezza del quotidiano. Non trascurando neanche il falco grillaio che tutti gli anni ritorna dall’Africa.

Dopo pausa pranzo e visita libera alla città si parte alla volta della città dei trulli per antonomasia: Alberobello, con le sue abitazioni caratteristiche ,cheal sole riflettono il bianco calcinato dei muri e i grigi chiari delle coperture coniche. Un percorso molto bello, che è però molto turistico: si deve prestare molta attenzione all’artigianato locale e made in China. Qui con un giro ad anello fra i “vichi” del paese si scoprono degli scorci che assomigliano ai paesaggi dell’Anatolia. Il giorno, 3 maggio, si prende la via per Pietrapertosa,paese delle Dolomiti Lucane a più di 1000 mt. s.l.m ed appoggiato alle pareti rocciose. Si prende alloggio, chi in albergo chi come lo scrivente ed altri in un B&B. Non è CAI senza escursioni in montagna e quindi camminata sulle Dolomiti Lucane fino alla sorgente Alvanella. Oltre a far foto fra splendidi sassi c’è chi trova il tempo per raddrizzare e mettere in sicurezza i cartelli indicatori abbattuti dal vento. In lontananza un gregge con il pastore che per recuperare le pecore fa una cavalcata selvaggia recupera le pecore. Tornati in paese escursione libera: chi sceglie di visitare Pietrapertosa seguendo i vari itinerari, chi invece come il sottoscritto ed altri componenti seguendo il sentiero delle Sette pietre.

Il giorno dopo, 4 maggio,si riprende il viaggio per visitare la Grotta di Pertosa Auletta o dell’Angelo, che si trova in Campania ai piedi dei Monti Alburni,una versione quasi speleo delle nostre escursioni. La guida responsabile del sito, gentile Caronte, ci traghetta su un barcone nel lago interno per poi illustrare la grotta, la sua storia ed invita a vedere tra stalattiti e stalagmiti, colonne, meduse,elefanti ed altre figure.

Si riprende il viaggio per raggiungere Sasso di Castalda e il Ponte alla Luna , dove due bei ponti tibetani sospesi nel vuoto vengono percorsi dagli intrepidi del gruppo. Pioggia fredda ed insistente. I ponti oscillano sotto il ritmo dei passi e spinti dal vento. Adrenalina pura. Dopo il pranzo in un locale del luogo, che fu dimora dei conti Gaetani D’Aragona persone importanti del luogo, si riprende il viaggio verso Craco.

Craco una città fantasma in provincia di Matera ci appare al sommo di una rupe. Venne abbandonata nel 1963 a seguito di una frana. Quando ti danno un caschetto ed una cuffietta il percorso o l’escursione riservano delle sorprese. Infatti ci vengono date delle cuffiette ed un caschetto da cantiere. La guida ci porta, tra strade transennate e abitazioni messe in sicurezza,attraverso la città e racconta di antichi fasti, torri normanne e palazzi signorili. Poi la frana,furti ed incuria. Alla sommità del paese sotto la scritta“fantastico” una finestra si apre sulla nebbia, nebbia che dilata l’odore di pecore e capre, che non si vedono ma si intuisce siano ora le padrone della città. Qui si capisce bene il senso della parola “frana”.

Si riprende la via di Pietrapertosa con un viaggio avventuroso. Sembra di stare a volte su una montagna russa, con sobbalzi, che scatenano allegria e, dopo deviazioni stradali e quant’altro si arriva a Pietrapertosa sotto una pioggia battente.

Si cena per poi ritornare ognuno nei suoi alloggi per preparare i bagagli: domani, 5 maggio, è la giornata che vede alcuni componenti il gruppo impegnati nel Volo dell’Angelo.

Si dice che dopo la pioggia torna il sole e questo è vero perché l’indomani splende il sole e quindi il Volo dell’Angelo rientra nella tabella di marcia. Dopo aver fatto colazione e caricato i bagagli gli intrepidi del volo intraprendono la loro avventura. È

si un’ avventura per alcuni che fanno il volo in coppia perché il forte vento che soffia contrario li fa rimanere sospesi nel vuoto e, avventura sommata ad avventura, porta al loro recupero in “volo”.

Alla fine con un po’ di nostalgia si riprende la strada di casa e si ripercorre a ritroso l’autostrada. Il sole ci accompagna fino al confine fra Marche e Romagna. Si spazia tra canti di montagna e i Pooh, passando fra le canzoni di Battisti….e pisolini.

Cambio autista. La pioggia ci accompagna fino a Mestre. Qualche piovasco fino a Treviso.

Poi su verso i nostri colli del Soligo fino a Follina ed infine a Vittorio.

Dandoci appuntamento per altre escursioni e ad altre avventure, ci si saluta.

Un ringraziamento a Gino e Daniela.


Buona montagna a tutta la compagnia da parte di:

Gino ed ilGruppo Escursionismo del CAI di Vittorio.

GianCarlo

chiedi informazioni